Il racconto di Guenda Goria sulla problematica avuta dal figlio a soli tre mesi e l’operazione delicata subita. Le parole.
In passato aveva raccontato le sue problematiche di salute che l’avevano portata quasi alla morte. Ora, Guenda Goria è tornata a parlare della sua vita privata e della sua famiglia svelando alcuni particolari importanti su suo figlio, il piccolo Noah, e una patologia che lo ha colpito poco dopo la nascita e lo ha portato a subire un intervento molto delicato.
Guenda Goria: il “miracolo” della gravidanza
Intervistata da Verissimo, nel salotto di Canale 5 con Silvia Toffanin, Guenda Goria ha raccontato prima di tutto la sua gioia per la gravidanza che, fino al momento di essere rimasta incinta, era insperata a causa delle problematiche avute in precedenza. “Non mi spiego come sia accaduta la mia gravidanza”, ha ammesso la donna. “Ho avuto una gravidanza extrauterina per la quale mi hanno dovuto asportare una tuba. Non potevo restare incinta, motivo per cui avevo smesso di provarci”.

Eppure, per lei e Mirko Gancitano è arrivato un vero miracolo: “Quando vuoi essere mamma e non ci riesci è dura, ti crea un vuoto dentro. A un certo punto non so come ho avuto un ritardo e ho fatto il test. Ho visto le due linee e mi sono immobilizzata“, ha dichiarato la figlia di Amedeo Goria e Maria Teresa Ruta. “Ne ho fatto un altro ed anche quello è risultato positivo. La mia è stata una bellissima gravidanza, è andato tutto benissimo“.
La malattia e l’operazione del figlio
Alla nascita, il piccolo Noah “era sanissimo” ma successivamente ci sono state delle problematiche. La Goria ha raccontato, infatti, a Verissimo: “Dopo poco si sono accorti che la fronte era un pochino schiacciata, motivo per cui abbiamo fatto una visita in neurochirurgia. Dopo tre mesi ci hanno fatto tornare e ci hanno detto che aveva una craniostenosi. Noah non aveva lo spazio necessario per lo sviluppo del cervello. La testolina si era completamente chiusa”.
Da qui un intervento alla testa molto delicato: “Ho pregato molto. Dopo quattro ore la primaria di neurochirurgia ci ha detto che l’intervento era andato bene”, ha detto Guenda. La situazione adesso è migliorata ma “dobbiamo continuare a fare dei controlli. Fino ai 3 anni dovrà essere attenzionato. Gli copro le cicatrici in testa per proteggerlo”, ha dichiarato la Goria.